Ho scavato nelle mie radici attraverso quelle degli altri.
Messina, Agosto. Fa un caldo infernale fuori ma qui dentro no.
Mi trovo dentro la base della statua della madonna delle lettere, patrona della città di Messina.
Il luogo è di proprietà e uso della Marina Militare da secoli.
Un amico interno alla marina ci guida e racconta la storia di tutto quello che vediamo intorno a noi.
E' un bel cambio di prospettiva; quella statua l'ho sempre vista da che ho memoria, piccola piccola in lontananza che mi accoglieva all'arrivo durante la traversata dello stretto.
La collego alle calde estati messinesi con i miei parenti, alle mangiate, ai sorrisi, alla città che ha visto nascere e crescere i miei genitori.
Ora mi ci ritrovo dentro, a scoprire cosa c'è in quell'alta torre, a capire perché è lì e chi le è passato sotto tutti questi anni.





Dopo qualche giro e aver goduto di uno sguardo dello stretto inedito, arriviamo in una stanza, leggermente più calda rispetto gli altri ambienti.
E' colma di mappe, libri, dipinti e antichi oggetti legati alla marina...Un piccolo museo che è stato fortemente voluto da alcuni membri della marina per tenere vive ricordi e tradizioni.
E' in questa stanza proprio nella base della statua della madonna della lettera che mi mostrano un antico archivio di tutti i membri della marina. Al suo interno fotografie, dati, annotazioni di spostamenti, dettagli della carriera, meriti, demeriti, ricostruiscono la loro permanenza nella marina militare. Il libro è davvero logoro; il sale, l'umidità e gli anni hanno lasciato il segno. Girando le pagine si rischia di romperle e le frasi, scritte a mano cominciano a sbiadire.


Mi chiedono allora di fotografarlo.
Fa caldo, siamo stanchi ma ne sono felice.
Le foto di questo particolare libro serviranno per creare un nuovo archivio che non faccia andare perso il ricordo di moltissimi uomini e donne che hanno lavorato per la Marina Militare di Messina. Mio nonno racconta spesso che in occasione dei lavori di restauro della statua ai quali partecipò, si arrampicò fino alla cima della madonnina e durante i lavori le firmò il petto col suo nome. Più di 60 anni dopo io mi sono ritrovata invece al suo interno a ristrutturare nuovamente un pezzetto di storia, a modo mio.
E a mio nonno vorrei dire: "hai visto Pippo? la firma stavolta ce l'ho messa io"